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Natale. Cristo nasce per noi: venite adoriamo

dalla “Grammatica di Don Gaspare” p. 22


Prostriamoci devotamente con la viva fede dei pastori dinanzi al nostro Re bambino, andiamo fino a Betlemme(Lc 2, 15) per adorarlo, chiediamo che accolga la nostra preghiera, e unendola ai suoi primi vagiti la presenti in odore di soavità all’eterno suo Padre: affinché come noi intendiamo con buona volontà di glorificare lui in cielo, così egli si degni di donare a noi pace qui in terra. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà (Lc 2, 14 Vg e Liturgia).


Signore Gesù Cristo, voi nascendo in questa valle di lacrime avete aperto oggi gli orecchi della vostra umanità per udire i nostri pianti, e gli occhi del vostro corpo per piangere i nostri peccati: aprite gli orecchi e gli occhi del mio cuore affinché io possa udire e comprendere le vostre parole e fare la vostra volontà. Voi, nascendo, siete venuto non come straniero, ma come signore nostro: fra la vostra gente (Gv 1, 11) con pieno diritto di dettar legge. Non nascondete a me i vostri comandi (Sal 118, 19).


Ma per intendere lo spirito ammirabile delle vostre leggi ci vuole molta luce: ebbene, Voi siete la luce vera che illumina ogni uomo (Gv 1, 9), e, seppure noi siamo tenebre, la vostra luce splende nelle tenebre (Gv 1, 5). Affinché poi non avvenga anche per noi che le tenebre non l’hanno accolta (ivi), apritemi gli occhi perché io veda le meraviglie della vostra legge (Sal 118, 18). Tutto questo è vostro dono affatto gratuito, perciò a voi lo chiediamo.

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